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Schegge Impazzite

[…la razionalità e le categorie mentali, è vero, possono aiutarci a catalogare ed organizzare la nostra esperienza, la cultura ci aiuta nella definizione delle nostre idee ma siamo incontestabilmente e semplicemente uomini in bilico tra fallimento e vita realizzata…]

[…e la nostra unica speranza di assegnare un senso ad una socialità altrimenti senza alcuna speranza…]

[…l’onestà è l’unico, indispensabile valore che si deve inseguire nel personale sviluppo come nella vita, escludendo colori troppo brillanti e inautentici, la luce diretta negli occhi si sa, abbaglia, confonde, stordisce e troppo spesso anziché svelare, mi ha sempre nascosto, la tragicomica lotta che intraprendo ogni giorno, solamente la consapevolezza della redenzione, unico senso ad un’esistenza altrimenti vuota…]

[…tutti noi siamo ancora culturalmente troppo legati ad idee e concetti non nostri, retaggi culturali e ideologici di tempi passati, liberiamocene con gioia e serenità, senza dare spazio alla solita rozza gelosia per le cose lasciate indietro, credendo che qualcuno possa sempre raccoglierle, in quello sta l’essenziale di ogni gelosia: la nostra paura che qualcuno possa riutilizzare qualcosa da noi abbandonato…]

[…la memoria umana è troppo colpevolmente debole, unica conquista da ottenere per ognuno di noi, che si sia ricchi, poveri, sfortunati, intelligenti, dotati, spregiudicati, malvagi, altruisti è semplicemente quella di inscrivere il nostro nome nelle esperienze delle future generazioni, propagare la nostra esperienza nel tempo, diventare parte della memoria comune, questa è l’unica possibilità che ci è data, tutto il resto si frantuma e si disperde nel fluire incessante del tempo…]

2giugno2milasette

Il sole, la luna. Siamo affogati nel mare delle nostre città. Non abbiamo più visioni, illuminazioni, siamo sempre chiusi dentro le nostre strade ed i nostri palazzi. Nella notte non possiamo fare una delle esperienze forse più ancestrali dell’uomo: la contemplazione della luna e dell’immensità del cielo. Non possiamo più condividere la grande frase di Kant che il cielo stellato riempiva di meraviglia. In questa mancata esperienza siamo tutti più poveri di coloro che nel tempo ci hanno preceduto. La contemplazione dello spazio immenso che ci ha sempre dato la misura della nostra infinitesimale pochezza e solitudine nell’universo, che ci ha sempre frustrato nei nostri sogni di onnipotenza e unicità.

In chiesa. A S. Chiara. Ci siamo mai chiesti perché i bambini corrono sempre? Fretta, fiducia. Corrono, non hanno mai tempo di aspettare che qualcosa accada, ci vanno incontro senza paura o riflessioni inutili. Vanno innanzi alla casualità con irripetibile fiducia. E sono assolutamente affascinanti.