Il sole, la luna. Siamo affogati nel mare delle nostre città. Non abbiamo più visioni, illuminazioni, siamo sempre chiusi dentro le nostre strade ed i nostri palazzi. Nella notte non possiamo fare una delle esperienze forse più ancestrali dell’uomo: la contemplazione della luna e dell’immensità del cielo. Non possiamo più condividere la grande frase di Kant che il cielo stellato riempiva di meraviglia. In questa mancata esperienza siamo tutti più poveri di coloro che nel tempo ci hanno preceduto. La contemplazione dello spazio immenso che ci ha sempre dato la misura della nostra infinitesimale pochezza e solitudine nell’universo, che ci ha sempre frustrato nei nostri sogni di onnipotenza e unicità.
In chiesa. A S. Chiara. Ci siamo mai chiesti perché i bambini corrono sempre? Fretta, fiducia. Corrono, non hanno mai tempo di aspettare che qualcosa accada, ci vanno incontro senza paura o riflessioni inutili. Vanno innanzi alla casualità con irripetibile fiducia. E sono assolutamente affascinanti.
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